SCUOLA PRIMARIA

primaria a tempo normale (da 29,5 a 31 ore settimanali)

Prima parte del ciclo di istruzione obbligatorio di 5 anni con tempo scuola normale (da 29,5 a 31 ore settimanali)

Cos'è

La scuola primaria è obbligatoria, dura cinque anni e fa parte, insieme con la scuola secondaria di I grado, del primo ciclo di istruzione.
La finalità del primo ciclo è l’acquisizione delle conoscenze e delle abilità fondamentali per sviluppare le competenze culturali di base nella prospettiva del pieno sviluppo della persona.
La scuola primaria mira all’acquisizione degli apprendimenti di base come primo esercizio dei diritti costituzionali. Alle bambine e ai bambini che la frequentano offre l’opportunità di sviluppare le dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali, corporee, etiche e religiose e di acquisire i saperi irrinunciabili. Attraverso le conoscenze e i linguaggi caratteristici di ciascuna disciplina, la scuola primaria pone le premesse per lo sviluppo del pensiero riflessivo e critico necessario per diventare cittadini consapevoli e responsabili.

Iscrizione
La frequenza della scuola primaria è obbligatoria per tutte le bambine e i bambini presenti sul territorio nazionale, indipendentemente dalla cittadinanza, che abbiano compiuto i sei anni di età entro il 31 dicembre dell’anno di riferimento.
Possono inoltre essere iscritti alla scuola primaria, su richiesta delle famiglie, le bambine e i bambini che compiono sei anni di età entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento: in questo caso per una scelta consapevole è opportuno chiedere indicazioni in merito alle maestre della scuola dell’infanzia.
L’iscrizione alla scuola primaria statale viene effettuata tramite la compilazione di un modulo on line disponibile nel periodo comunicato ogni anno attraverso la circolare sulle iscrizioni che viene pubblicata di norma nel mese di novembre.

Organizzazione e orari di funzionamento
Il Decreto del Presidente della Repubblica n. 89 del 2009 ha disciplinato il riordino del primo ciclo di istruzione e della scuola dell’infanzia.
L’orario settimanale delle lezioni nella scuola primaria a tempo normale nel nostro Istituto, per le scuole “Cangrande” e “Pindemonte”, è così organizzato:

29,5 ore settimanali per le classi prime, seconde e terze: lunedì, giovedì e venerdì dalle 8.00 alle 12.30; martedì e mercoledì dalle 8.00 alle 16.00.

31 ore settimanali per le classi quarte e quinte: lunedì e venerdì dalle 8.00 alle 12.30; martedì e mercoledì dalle 8.00 alle 16.00; giovedì dalle 8.00 alle 14.00.

Le classi quarte e quinte usufruiscono di due ore settimanali supplementari con un docente specialista di educazione motoria.

Il tempo scuola normale è scelto dalle famiglie in alternativa al tempo pieno, che prevede un orario settimanale di 40 ore di lezione. Le motivazioni che possono portare a scegliere il tempo scuola normale sono diverse, tra cui:

  • la preferenza per un orario diurno, che permette ai bambini di trascorrere più tempo con le famiglie e di svolgere attività extrascolastiche al pomeriggio;
  • la difficoltà di conciliare il lavoro dei genitori con l’orario del tempo pieno;
  • la convinzione che le ore di lezione siano sufficienti per garantire un buon livello di apprendimento.

Il tempo scuola normale prevede lo svolgimento di tutte le discipline previste dal curricolo della scuola primaria, con la medesima quantità di ore prevista per il tempo pieno. Le attività didattiche si svolgono secondo le indicazioni del Ministero dell’Istruzione, che prevede un’organizzazione flessibile delle lezioni, in modo da favorire l’apprendimento attivo e la partecipazione degli studenti.

Il tempo scuola normale offre ai bambini la possibilità di:

  • acquisire le competenze di base previste dal curricolo della scuola primaria;
  • sviluppare le proprie capacità cognitive, sociali ed emotive;
  • partecipare a attività didattiche e laboratoriali che favoriscono l’apprendimento attivo;
  • trascorrere del tempo con i compagni e con gli insegnanti in un ambiente stimolante e accogliente.

Che cosa si studia
Le Indicazioni Nazionali per il curricolo, fissano i traguardi per lo sviluppo delle competenze e gli obiettivi di apprendimento per ciascuna disciplina:
– Italiano
– Lingua inglese
– Storia
– Geografia
– Matematica
– Scienze
– Musica
– Arte e immagine
– Educazione fisica
– Tecnologia
A queste discipline si aggiunge l’insegnamento di Educazione Civica, introdotto con la legge n. 92 del 2019.
Inoltre, per gli alunni che se ne avvalgono, è previsto l’insegnamento della religione cattolica per due ore settimanali. Gli alunni che non si avvalgono di tale insegnamento possono scegliere tra lo studio di una materia alternativa, lo studio individuale assistito oppure possono richiedere l’ingresso posticipato o l’uscita anticipata, se l’orario settimanale lo permette.
Le Indicazioni nazionali del 2012 sono state aggiornate nel 2018 con la previsione di “nuovi scenari” che pongono l’accento soprattutto sull’educazione alla cittadinanza e alla sostenibilità, con riferimento alle Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’Unione Europea e agli obiettivi enunciati dall’ONU nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

La valutazione degli apprendimenti
L’Ordinanza Ministeriale n. 172 del 2020 ha disciplinato le modalità per la valutazione degli apprendimenti degli alunni prevedendo l’assegnazione di un giudizio descrittivo al grado di raggiungimento degli obiettivi di apprendimento di ciascuna delle discipline di studio previste dalle Indicazioni Nazionali, compreso l’insegnamento trasversale di educazione civica. I giudizi descrittivi sono correlati a quattro livelli: in via di prima acquisizione, base, intermedio, avanzato.
Ogni scuola elabora e inserisce nel proprio Piano dell’offerta formativa i criteri di valutazione.
Il decreto legislativo n. 62 del 2017 prevede che il Documento di valutazione contenga anche una descrizione del processo e del livello globale di sviluppo degli apprendimenti e un giudizio sintetico sul comportamento.
La valutazione riferita alla religione cattolica o all’attività alternativa viene resa su una nota distinta con un giudizio sintetico sull’interesse manifestato e sui livelli di apprendimento conseguiti.
Nelle classi 2^ e 5^ gli alunni partecipano alle rilevazioni nazionali sugli apprendimenti in italiano e matematica (in 5^ anche in inglese) in coerenza con le Indicazioni Nazionali. Queste rilevazioni sono importanti per la scuola per autovalutarsi e progettare azioni di progressivo miglioramento della didattica.
Il passaggio alla scuola secondaria di I grado, al termine della quinta classe, non prevede più che gli alunni sostengano un esame. Gli alunni ricevono una Certificazione delle competenze acquisite nel corso del quinquennio.

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