Martedì 16 gennaio si è svolto un importante evento per la commemorazione della Giornata della Memoria: Franco Perlasca, il figlio di Giorgio Perlasca, è stato ospite dell’Istituto Comprensivo 1 e ha incontrato i ragazzi della scuola Leonardo da Vinci e delle classi Quinte dell’Istituto al Teatro Astra.
L’incontro si è aperto con i saluti della Preside Chiara Tacconi, che, dopo aver ringraziato l’Assessore Lerin e la direzione del Teatro Astra per la collaborazione, ha presentato Franco Perlasca ai ragazzi, e lo ha ringraziato per aver accettato l’invito, sapendolo impegnato in appuntamenti presso numerossissime scuole di tutta Italia.
Nella prima parte della conferenza, è stato mostrato ai ragazzi il documentario di Piero Angela, “La Storia Maestra di Vita – L’Esempio di Giorgio Perlasca”, in cui viene raccontata l’incredibile storia del protagonista che, trovandosi a Budapest nel 1944 per lavoro, mettendo a repentaglio la propria vita in molte occasioni, è riuscito a salvare più di 5000 cittadini ebrei ungheresi, se non si tiene conto del salvataggio del Ghetto della città , che le Croci Frecciate stavano per distruggere, con l’intento di sterminare i 70.000 ebrei in esso rifugiati, e che venne risparmiato solo grazie all’intervento di Giorgio Perlasca. Riuscì in tutto questo con l’aiuto dell’Ambasciata di Spagna, che inizialmente gli aveva dato asilo in virtù di una lettera firmata dal Generalissimo Francisco Franco che prometteva a Perlasca protezione in qualunque luogo e situazione, come segno di gratitudine per aver combattuto dalla sua parte durante la Guerra Civile. Fu quando il Console Sans Briz lasciò Budapest per riparare in Svizzera che Perlasca, che avrebbe potuto fuggire in Italia più di una volta, decise di rimanere, raccontando ai nazisti e ai fascisti ungheresi la più fantasiosa delle bugie, ovvero di essere lui il sostituto del Console Sans Briz: non venne scoperto, anche perché il Console, interpellato con un telegramma dal Generale ungherese Gabor Vajna sull’identità di Perlsca, gli resse il gioco.
Nella seconda parte dell’incontro, Franco Perlasca ha raccontato gli aspetti privati della vita del padre, e la sua difficoltà come figlio di accettare il fatto di non aver saputo nulla di questa straordinaria vicenda fino al 1987, quando alcune donne ungheresi riuscirono a rintracciare Giorgio e la sua vicenda iniziò ad essere resa nota: un aspetto incredibile della figura di Giorgio Perlasca infatti è proprio quello di aver mantenuto il riserbo su tutto, anche con i familiari, fino a cinque anni prima della sua morte. Israele lo ha riconosciuto come uno dei Giusti tra le Nazioni, uomini e donne che hanno messo a repentaglio la loro vita per la salvezza degli altri e che, considerandolo normale, hanno dimenticato la grandezza dei loro gesti. Nel cuore dei Giusti, come ha ricordato Piero Angela nel suo documentario, grida forte una voce che spinge a fare il bene, e che non può essere ignorata.